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Linea 11: Linea 11:
E il silenzio fu pieno di altro. Furono create la parola e la musica e queste avevano una grande potenza, poiché esprimevano il pieno sentimento dei Figli e della Madre.\\ E il silenzio fu pieno di altro. Furono create la parola e la musica e queste avevano una grande potenza, poiché esprimevano il pieno sentimento dei Figli e della Madre.\\
Dal canto dei Primi si creò quello che noi conosciamo: sole stelle, cielo.\\ Dal canto dei Primi si creò quello che noi conosciamo: sole stelle, cielo.\\
-Fu, dunque, la Grande Musica della creazione.\\+Fu, dunque, la Grande Musica della creazione .\\
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I Primi, nella loro infinita saggezza, decisero di elargire il dono dell'esistenza che avevano conosciuto grazie alla loro Madre: presero così a dar sfogo al loro estro originando molteplici mondi ed infinite creature.\\ I Primi, nella loro infinita saggezza, decisero di elargire il dono dell'esistenza che avevano conosciuto grazie alla loro Madre: presero così a dar sfogo al loro estro originando molteplici mondi ed infinite creature.\\
Linea 26: Linea 26:
==== La Guerra dei Primi e l'Albero del Mondo ==== ==== La Guerra dei Primi e l'Albero del Mondo ====
-Il primo assassinio fu la prima tragedia del mondo.\\ +L'assassinio di un innocente fu l'inizio di asprissime ostilità tra i Costruttori. Anche le loro creature, in special modo quelle senzienti, non furono immuni dalla guerra: scelsero di schierarsi con i loro artefici alimentando di conseguenza la fiamma dell'odio e dell'ostilità. Invidia, superbia, rancore e desiderio di vendetta furono sentimenti che si istillarono nell'animo dei Costruttori più facili ad essere sedotti dalle lusinghe di Jotnar il Traditore, che non si fece scrupolo di reclutar  
-Scoppiò una grande e lunghissima guerra fra i Costruttori e le creature senzienti ch'erano state create nell'Alba dei Tempi si schierarono chi con l'uno, chi con l'altro suo creatore.\\ +seguaci tra i propri fratelli e di sobillarli, di fomentarli contro chi – invece – lo additava come causa dei mali del mondo. Il sangue dei Primi scorse a fiumi, lordando la terra del mondo su cui combattevano; la sete di predominio non sembrava destinata a soccombere e coloro che fecero di Jotun il loro vessillo ed il loro paladino, fieramente cercavano di contrastare le schiere di Jotnar il Traditore. Tra essi v'era Adnah, una tra le più giovani dei Costruttori.\\ 
-Accadde poi che il seme del tradimento e della superbia germogliò e altri fratelli, seguendo l'esempio di Jotnar primo Traditore, si rivoltarono contro il loro stesso sangue.\\ +Ella, d'animo buono e gentile ma al medesimo tempo deciso e savia come e più di molti altri suoi fratelli, comprese una grande verità e la testimoniò ai difensori di Jotun: “Fratelli”, così li arringò durante una riunione “Se continuiamo questa guerra fratricida forse non soccomberemo, ma di certo né noi né i seguaci di Jotnar il Traditore avremo la meglio. Inoltre porteremo il mondo che abbiamo creato e tutte le entità a cui abbiamo dato vita, intelletto e ragione ad una fine disastrosa. Non saremmo più dei Costruttori, ma dei Distruttori. È davvero questo che vogliamo?” Nella sala dapprima calò un silenzio di tomba e 
-Seguirono battaglie durissime: continenti furono distrutti, intere razze si estinsero, la magia stessa che dava vita al mondo vacillò.\\ +poi cominciarono a levarsi i primi mormorii di assenso: Adnah aveva fatto breccia nei cuori e nelle menti degli altri.\\
-Poi, i Costruttori ch'erano mossi dall'amore compresero che nessuna delle due fazioni avrebbe mai potuto avere definitivamente la meglio e tutto ciò che avevano creato era destinato all'annichilimento eterno.\\+
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-Ecco allora che questi Aòs fecero una scelta difficile e, mossi da divino altruismo, in un estremo atto di sacrificio usarono la loro stessa essenza celestiale per realizzare il loro ultimo, grande Dono.\\ +Affascinati, gli altri Costruttori stettero ancora ad ascoltare la giovane Adnah mentre enunciava il piano che la sua mente saggia aveva elaborato: “Ho studiato a lungo gli antichi tomi, quelli che con tanta cura abbiamo sottratto alle devastazioni  
-L'esistenza di tutti i figli dei Primi scesi in questo mondo fu consacrata alla vita e, in un potentissimo incantesimo di sangue e magia, scomparvero per sempre, generando Irminsul, il Grande Albero, fulcro della magia del mondo.+di Jotnar il Traditore e dei suoi seguaci e che gelosamente custodiamo in un luogo noto solo a noi. Ivi ho trovato narrazione di un Rituale antico più di tutti noi ed efficacissimo: è la nostra unica speranza per riuscire a porre fine a questa insensata guerra fratricida.” Fece una lunga pausa, i suoi occhi dal sapore di stelle rapite al cielo si soffermarono singolarmente su  
 +ogni Costruttore e su ogni Creatura presente nella grande sala. Quando riprese a parlare, la determinazione brillava nel suo sguardo e rifulgeva nella sua voce “Sacrificheremo noi stessi, ognuno di noi Costruttori. Ci immoleremo durante la notte dell'equinozio d'estate – tra poche settimane – e salderemo il nostro sangue e la nostra magia per creare Irminsul, il  
 +Grande Albero che racchiuderà la magia del mondo e i cui primi fiori distruggeranno le armate di Jotnar il Traditore, estinguendole interamente”.\\ 
 +Fecero come diceva Adnah. Il giorno del rituale con dolcezza si accomiatarono dalle loro creature e ognuno di loro, nessuno escluso, versò qualche goccia del proprio sangue pronunciando le parole che avrebbero suggellato il patto con la Magia del Mondo. Ad ogni stilla di linfa vitale donata, ad ogni sillaba dell'incanto recitata, un Costruttore moriva e una foglia si aggiungeva all'albero neonato. Un istante dopo che Adnah, l'ultima dei Costruttori a sacrificarsi, si era addormentata per sempre, un terremoto scosse tutto il mondo ed il Grande Albero crebbe immediatamente, raggiungendo dimensioni maestosissime. Fiori rossi come il sangue dei Primi morti per dargli la vita cominciarono a sbocciare sui suoi grandi rami: ad ogni fiore nato corrispondeva la morte di un seguace di Jotnar. L'ultimo fiore sancì l'annichilimento proprio del Traditore.\\ 
 +Irminsul, il Grande Albero della Magia, aveva trionfato.\\
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Linea 39: Linea 42:
La nascita del Grande Albero segnò l'inizio di una nuova Era.\\ La nascita del Grande Albero segnò l'inizio di una nuova Era.\\
-E fu la Magia, come forse mai s'era vista prima di allora. Ma la Magia non fu perfetta.\\ +E fu la Magia, come forse mai s'era vista prima di allora.\\ 
-Pochissime razze dell'Alba dei Tempi erano state risparmiate, fra cui gli Aasimar, i Demoni e gli Elfi, cui fu affidata la custodia del sacro Irminsul.\\ +Ma la Magia non era perfetta.\\ 
-Nuove stirpi e nuove creature si aggiunsero, con il trascorrere dei secoli, finché i secoli si fecero millenni e gli antichi miti divennero leggenda.\\ +Pochissime, tra le razze create all'Alba dei Tempi erano state risparmiate; tra di esse gli Aasimar, gli Abissali, i Demoni e gli Elfi. A questi ultimi fu affidata la custodia del sacro Irminsul.\\ 
-Si narra che un dì altri Primi volsero nuovamente il loro sguardo sul mondo, divenuto vitale dimora di popoli evoluti e razze popolose.\\ +Con il trascorrere dei secoli si aggiunsero nuove razze a quelle sopravvissute; i secoli divennero millenni ed i racconti relativi alla grande e sanguinosa guerra che aveva posto fine all'Alba dei Tempi sfumarono nella leggenda, ammantandosi di sacralità.\\ 
-Fu allora che le Sette Divinità scesero dai cieli e giunsero fra le creature mortali, compiendo un nuovo atto di creazione: ebbe così origine la giovane razza dell'Uomo, quella dotata del maggiore libero arbitrio, ma anche la meno longeva, quindi la maggiormente segnata dalla mortalità.\\ +Anche l'arrivo di nuovi Primi, in un contesto ormai pacificato e prospero, fu avvolto dalla medesima aura di maestoso mistero.\\ 
-Anche fra queste divinità, come i loro fratelli di un tempo andato, con i secoli si svilupparono differenze e in qualcuno germogliarono i semi dell'invidia e della superbia.\\ +\\ 
-Ma la tragica storia dei loro simili nell'Era precedente li spinse tuttavia a un arduo, quanto delicato equilibrio.\\ +Fu allora che le Sette Divinità – ovvero Feriy, Khorr, Leira, Morwell, Raswa­ti, Shanaas e Valekun – scesero dai cieli e giunsero fra le creature mortali, compiendo un nuovo atto di creazione: ebbe così origine la razza Umana, quella dotata del maggiore libero arbitrio, ma anche la meno longeva.\\ 
- +Anche fra le Sette Divinità con i secoli fecero breccia sentimenti negativi come rancore, ira, invidia e superbia. Tuttavia, almeno nel loro caso, il ricordo di quello che era successo ai tempi dei Primi fu un ottimo deterrente: non si innescarono pericolose guerre ma fu mantenuto, con molta fatica, un delicatissimo equilibrio.\\ 
-In un continuo mutare di vittorie, tradimenti, sconfitte e alleanze, ognuna delle Sette Divinità ricerca nella fede dei mortali una fonte di maggior potere, donando speciali poteri ai più devoti e infliggendo terribili punizioni ai sacrileghi, rei magari solo di credere in una Divinità diversa.\\+\\ 
 +Ciò, tuttavia, non significa che non ci furono complotti ed alleanze, che non ci furono attacchi, vendette e ritorsioni, anche se non si arrivò mai ad un conflitto vero e proprio. Sovente erano le creature che abitavano il mondo a farne le spese in maniera più pesante, punite solo perché colpevoli di credere ad una divinità piuttosto che ad un'altra. Nonostante questo, Colei che tutto Vede lasciò alle Sette Divinità la cura ed il comando di questo mondo senza mai più intervenire nelle sue vicende.\\
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-Le razze antiche, furono nominate guardiane di quelle giovani, ma il primo corruttore ebbe gioco facile a deviarle da quel compito.\\ +Le razze antiche degli Aasimar e degli Elfi divennero guardiane di quelle più giovani, ma il demoniaco seme della corruzione ben presto si sparse, portando tenebra laddove prima vi era solo luce.\\
-La Dea somma creatrice lasciò alle Sette Divinità la cura e il comando di questo mondo, senza mai più intervenire per motivi che trascendono la comprensione dei mortali.\\+
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Questo è dunque il mondo in cui muoviamo i nostri passi: un mondo ch'è eredità di un tempo andato, un mondo ch'è retaggio di magia. Questo è dunque il mondo in cui muoviamo i nostri passi: un mondo ch'è eredità di un tempo andato, un mondo ch'è retaggio di magia.

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